Una strenna per la Befana

L’organizzazione della giornata della lingua araba, da noi celebrata il 14 dicembre scorso, ci ha dato l’opportunità di aggiornarci sulla produzione letteraria e fumettistica dei paesi arabi e di autori di formazione araba benché esuli dai propri paesi, che molto spesso si esprimono in lingue europee. Ne è risultata una lista di consigli di lettura molto interessante in quanto formta da titoli ed editori con poca diffusione e la capacità di raccontare la realtà da un altro punto di vista. Vi proponiamo una selezione d titoli, tra evergreen, novità e fumetti, dei quali abbiamo verificato la reperibilità in edizione italiana con l’aiuto della libreria Trame di Bologna. Ogni titolo è linkato alla pagina della casa editrice che lo propone in italiano, a parte i classici, per i quali abbiamo linkato i profili degli autori. Maggiori approfondimenti e aggiornamenti puntuali sul tema della letteratura araba si possono trovare nell’interessante blog di Chiara Comito, editoriaraba

una tavola di “Metro”, di Magdy El Shafee

FUMETTI

1. “Metro di Magdy El Shafee: è considerato un po’ un’opera che ha anticipato la rivoluzione. Inoltre è l’UNICO fumetto tradotto dall’ARABO in Italia.

2.”Trilogia di Beirut” di Barrack Rima. Autore libanese che vive in Belgio, è stato in Italia al Comicon di Napoli con Luce Lacquaniti e questo bel fumetto originariamente è uscito a puntate (in francese) sulla rivista libanese Samandal

3 Filastin. L’arte di resistenza del vignettista palestinesse Naji al-Ali, vignette giornalistiche -Eris 2013, prefazione di Vauro.

4. Il piano orientale, di Zeina Abirached. Autrice franco-libanese tradotta in italiano (dal francese)

5. Freedom Hospital di Hamid Sulaiman. Autore siriano rifugiato in Germania, racconta la sua visione della guerra civile in Siria ricostruendo, nella sua fiction, la società composita all’interno di un ospedale autogestito

6. La rivoluzione dei gelsomini di Takoua Ben Mohamed. Autrice italo-tunisina che vive a Roma. Figlia di un dissidente del regime benalista rifugiato in Italia, racconta la sua visione della Tunisia e.. anche dell’Italia!

LIBRI

  1. Classici:

1. “Uomini sotto il sole” e “Ritorno ad Haifa” di Ghassan Kanafani. Autore palestinese tra i più promettenti e sensibili, caduto in un attentato israeliano a Beirut nel 1972, a soli 36 anni. Nei suoi romanzi palpita il framma del suo popolo, tra esilio e necessità di emigrare, ma anche il dramma di due popoli, palestinese e ebraico, bene o male chiusi nella stessa trappola

2. Le mie poesie più belle di Nizar Qabbani. Celebre poeta siriano dell’amore e della libertà

3. Najib Mafuz. Maestro egiziano del romanzo e del racconto, premio Nobel per la letteratura nel 1988. Racconta il Cairo e non ha bisogno di presentazioni

4. “Il pane nudo” di Mohamed Choukri. Romanzo d’esordio del grande scrittore marocchino, amato dalla beat generation, che marra la propria vicenda biografica, assolutamente fuori dagli schemi, di ragazzo di strada nella Tangeri sotto protettorato francese. Purtroppo è esaurito, ma se lo trovate leggetelo!

  1. novità

1. Le tribolazioni dell’ultimo Sijilmassi di Fouad Laroui. Il prolifico autore marocchino affronta in modo leggero ma profondo il tema del controverso rapporto con la cultura francese degli intellettuali marocchini

2. “Abbracciarsi sul ponte di Brooklyn di Ezzedine Choukry Fishere. Anche lo scrittore egiziano affronta il tema del rapporto con l’occidente, declinandolo su un piano più intimo delle migrazioni in rapporto all’identità

3. Scomparso di Ahmed Masoud. Originalissimo racconto in cui la vita quotidiana nella striscia di Gaza dalla prima alla seconda intifada si dipana attraverso l’investigazione di un bambino che cerca il padre mai conosciuto

4. “Ogni volta che prendo il volo di Youssef Fadel. Romanzo storico sull’amore al tempo degli anni di piombo. Una storia marocchina. Dedicato ai martiri dei centri di detenzione e sterminio in cui anche l’autore ha soggiornato negli anni ’70

5. Dispersi di Inaam Kachachi . L’autrice irachena immagina, in Francia, di riunire in una sorta di “cimitero virtuale” tutti i suoi famigliari, per dare un senso alla propria vita e radici alla propria nipotina (francese). Esilio, identità, nostalgia

6. Corriere di notte di Hoda Barakat. La scrittrice libanese trapiantata in Francia racconta una storia corale e identitaria del viaggio dal mondo arabo verso l’occidente attraverso l’ultima lettera scritta da ciascun personaggio

7. Una piccola morte di Mohamed Hasan Alwan (Arabia Saudita). Romanzo ambientato tra il XII e XIII secolo che ha per protagonista Ibn Arabi, uno dei sommi pensatori e mistici musulmani di tutti i tempi

8. L’italiano di Shukri (o Chokri) Al Mabkhout. Nella Tunisia a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, la storia di un amore e di un sogno rivoluzionario destinati a soccombere nello scontro con la dura realtà di un Paese in cui la repressione, il malcostume e il degrado generale stritolano le ambizioni e i sogni dell’individuo. (Toh, sembra l’Italia…)

9. Morituri di Yasmina Khadra (Mohamed Moulessehoul). Lo scrittore, che ora vive e lavora in Francia, utilizza uno pseudonimo femminile dai tempi della guerra civile in Algeria. Utilizza il racconto poliziesco per dipingere le aspre contraddizioni della società algerina

10. Barzellette per miliziani di Mazen Maaruf. Ancora un giovane scrittore rifugiato, questa volta in Islanda, nato e cresciuto a Beirut da una famiglia di profughi palestinesi. Flash allo stesso tempo quotidiani e surreali, della vita nella guerra, che racchiudono nell’istinto di sopravvivenza tragedia, sarcasmo, ottimismo, rassegnazione

11. Sabun di Alae Al Said. La giovane scrittrice italo-palestinese ci fa rivivere (in italiano) le vicissitudini del padre, nato e cresciuto a Nablus poi emigrato a Milano

  1. street art e politica

I muri di Tunisi di Luce Lacquaniti. La rivoluzione tunisina letta sui muri di Tunisi. Centinaia di scritte, slogan e graffiti catalogate, tradotte e “spiegate” nel loro contesto dalla ricercatrice romana, che ne ha seguito e studiato gli autori, singoli o collettivi (in testata l’immagine di copertina).

Articolo e selezione di Antonella Selva

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