Nel corso degli anni, con l’aumento dell’immigrazione da parte di persone provenienti da vari paesi, si sono sviluppati diversi tipi di attività di volontariato. Quello rivolto principalmente a questa utenza riguarda l’insegnamento della lingua e cultura italiana.
Infatti, per uno straniero arrivato da poco in Italia, conoscere l’italiano è essenziale per inserirsi in ambito lavorativo, conoscere i propri diritti e doveri, inserirsi in modo positivo e autonomo nel contesto italiano senza dover dipendere da propri connazionali o familiari.
Questo è importante soprattutto per le donne che provengono da paesi in cui l’istruzione femminile trova ostacoli.
A tal proposito, Antonio Ghibellini, coordinatore della rete delle scuole di italiano, ci fornisce una breve panoramica riguardo alle attività di insegnamento dell’italiano a stranieri nel territorio bolognese e in provincia.
A Bologna e provincia ci sono 18 sedi corsi organizzati dallo Stato (CPIA) e inoltre più di 28 associazioni di volontariato danno questo servizio gratuitamente, con una stima , in questo caso , di 1500 allievi e una ottantina di classi per i vari livelli, dall’ analfabeta alla conversazione.
Entrando più nello specifico, i CPIA sono Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti che offrono servizi e attività per l’Istruzione in Età Adulta e si rivolgono a cittadini italiani e stranieri di età superiore ai 16 anni. I corsi di italiano presso i CPIA sono tenuti da insegnanti specializzati principalmente nella didattica della lingua italiana L2 e offrono supporto a stranieri adulti che sono fortemente interessati a imparare la lingua italiana per due scopi principali: trovare un lavoro nel paese oppure sostenere l’esame di italiano che consente loro di ottenere il permesso di soggiorno. Di seguito è possibile visitare il sito CPIA della città Metropolitana di Bologna https://www.cpiabologna.edu.it/home/
Le Associazioni sono invece enti privati senza scopo di lucro in cui vengono organizzati diversi corsi di italiano a stranieri, tenuti principalmente da insegnanti volontari. I corsi sono prevalentemente gratuiti, in alcuni casi si richiede una piccola quota di iscrizione che si aggira intorno a 20 Euro massimo, in cui è compreso tutto il materiale didattico, come ad esempio libro di testo.
I volontari sono, per la maggior parte dei casi, studenti universitari che svolgono attività di tirocinio curriculare all’interno della struttura ospitante oppure svolgono questa attività semplicemente per acquisire un minimo di esperienza nella didattica dell’italiano, in altri casi vi sono anche ex insegnanti di scuole in pensione che, con le loro esperienze, aiutano i giovani volontari nell’insegnamento e viceversa.
Per chi fosse interessato a saperne ancora di più, cliccando nel seguente link è possibile leggere l’elenco completo di tutte le associazioni e le scuole che si occupano dell’insegnamento dell’italiano a stranieri in Bologna e provincia, con i relativi orari e indirizzi mail e recapiti telefonici.
Infine, Antonio Ghibellini ci informa che, da circa due anni, organizzano diversi coordinamenti delle scuole volontarie. Sono infatti delle riunioni trimestrali con lo scopo principale di creare collegamenti e collaborazioni fra le scuole e raccontarsi le loro esperienze di insegnamento con i vari allievi.
Grazie alle informazioni che Antonio Ghibellini ci ha fornito, è possibile notare come Bologna e la provincia si conferma essere sempre attiva sopratutto nelle attività di accoglienza e di integrazione dei cittadini stranieri senza avere nessun tipo di pregiudizio, offrendo loro numerose possibilità di poter cominciare a migliorare la loro situazione sociale all’interno del paese che li ospita.
Articolo di CLarissa Lo Giudice