Proseguiamo la riflessione sulla Lingua Madre, nella particolarissima condizione dei bambini che crescono in un paese diverso da quello dei loro genitori, con un intervento della nostra Wissal, insegnante volontaria di arabo con l’associazione Le Altre Voci di Afkar
Già da alcuni anni faccio l’insegnante volontaria della lingua araba nella scuola organizzata dall’associazione Le altre Voci di Afkar, che quest’anno è stata accolta nei locali della scuola media Dozza, al quartiere Barca, al sabato mattina.
Questa esperienza è stata molto importante prima di di tutto per me perché mi ha fatto crescere e acquisire metodologie nuove per l’insegnamento dell’arabo come L2 ai bambini italiani di origine araba. Perché dobbiamo riconoscerlo: anche se la maggior parte degli insegnanti considera questi bambini come se fossero arabofoni e utilizza una didattica che non tiene conto del gap linguistico, in realtà loro dell’arabo non sanno nulla tranne il dialetto che viene loro trasmesso solo in casa tramite i genitori, e spesso non sono neanche consapevoli dell’esistenza di tale differenza per cui confondono arabo classico e dialetto.
Quest’anno ho differenziato molto la metodologia didattica, ho dovuto usare diversi metodi per riuscire a mantenere l’attenzione dei bambini della mia classe perché erano molto piccoli di età: tra 4,5 e 6 anni. Quindi ho utilizzato con loro il disegno e alfabeti da colorare e in questo modo sono riusciti a imparare a memoria già circa 11 lettere dell’alfabeto! in più ho scelto per loro delle favole molto divertenti per farli abituare al suono della lettura araba ad alta voce ed anche delle canzoncine; e naturalmente abbiamo giocato tantissimo!
Per incoraggiarli non mancava mai la “sorpresa” a fine corso tipo caramelle, cioccolatini, lecca lecca…. si sono divertiti tantissimo, addirittura quando ho comunicato che il corso è finito per quest’anno si sono messi a piangere!
Credo la cosa principale per insegnare l’arabo ai bambini in una situazione così particolare come quella generata dall’emigrazione delle famiglie sia la passione e poi, naturalmente, molta pazienza come con tutti i bambini.
Wissal Chabib
foto: Gao Cooperazione internazionale – giornata della Lingua madre 2015, celebrazione in Salaborsa, un momento della performance dei Cantieri meticci
Lingua araba alla Barca: Lalfabeto tra giochi e racconti Hey,
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