All’interno del progetto In Biblioteca col Marsupio l’insegnamento della lingua italiana non vuole fermarsi sui banchi e ad una didattica frontale. La lingua vuole presentarsi per il suo aspetto più vivo, come il collante fra i luoghi che si vivono e fra la storia e il presente dei posti e delle persone che vi abitano. In quest’ottica quest’anno abbiamo cercato di organizzare, all’interno di ogni laboratorio, piccole gite fuori dalla scuola, che potessero essere lezioni interattive con l’ambiente che ci circonda, uno stimolo e un’occasione per vedere da un’altra prospettiva qualcosa di già familiare. A Sasso Marconi le donne del corso hanno partecipato ad una visita al Borgo di Colle Ameno, sono diventate le turiste del paese in cui stanno costruendo il loro nuovo futuro. Eccovi un reportage della visita!
Il 03 maggio 2018 il gruppo delle donne che frequenta il corso di lingua italiana In Biblioteca con il Marsupio di Sasso Marconi ha visitato il Borgo di Colle Ameno.
Con la preziosa guida Carmela dell’Anpi è stato interessante scoprire l’origine e la storia di Colle Ameno.
Il suo racconto è stato affascinante, ha incuriosito tutte le mamme e allo stesso tempo ha donato un significato della storia del luogo in cui abitano.
Colle Ameno si sviluppò nel XVIII secolo per volontà del Marchese Filippo Carlo Ghisilieri che ideò un complesso composto da una villa e da un Borgo comprendente botteghe artigiane, negozi, una chiesa pubblica ed un ospedale. Egli voleva creare una piccola città ideale indipendente dall’esterno e vi impiantò una stamperia che produsse quaranta edizioni e una fabbrica di maioliche.
All’interno della villa si trovavano un teatro, laboratori scientifici, opere d’arte, un museo e una grande biblioteca.
La Chiesa è finemente decorata in stile tardo barocco Bolognese.
L’unicità del Borgo di Colle Ameno è racchiusa, oltre che nella bellezza e originalità urbanistica e architettonica, nel modello illuminista ideato e realizzato da Ghisilieri, che raccolse e fece esprimere, in una dimensione allora totalmente agricola, le avanguardie culturali e scientifiche del tempo, leggibili ancora oggi camminando fra i cortili, il parco, la chiesa.
A Colle Ameno vi erano anche un forno, si panificava in forma collettiva realizzando pane bianco e pane nero.
Colle Ameno nel 1944 fu sede di un campo di prigionia, concentramento e smistamento di civili rastrellati destinati al lavoro forzato, gestito dalle SS. Vi trovarono la morte decine di persone.
Il recupero del Borgo, da parte del Comune di Sasso Marconi, è iniziato negli anni ‘90 e fino ad ora ha riguardato: gli alloggi, alcune botteghe artigiane, un’osteria, l’originaria Villa Davia e parte della Ghisilieri, oltre a spazi didattici e museali tra cui l’Aula della memoria.
È stata una bellissima esperienza, eravamo poche a causa del mal tempo.
Speriamo di poter rifare la visita anche in futuro magari in una giornata di sole splendente!
La signora Carmela ci ha incantato con la sua modalità di racconto molto preciso e chiaro ricco sia di vissuto che di storia.
Articolo di Fatima Dounasser