Queste deliziose scarpine e cuffiette per neonati sono opera di Musserrat, una mamma pakistana del nostro laboratorio di italiano di Castenaso. Musserrat – da vera montanara – parla poco, si esprime soprattutto con il suo sorriso caldo e con l’evidente amore per l’atigianato che mette nei suoi graziosissimi lavori all’uncinetto.
Ha imparato le
cose della lana nella scuola Zanana Sanati School, nella
sua regione provenienza, l’Azad
Kashmir, una bellissima regione himalayana, retta da uno
stato autonomo e confinante con la regione contesa tra India e
Pakistan, il Jammu Kashmir. Le “Zenana
school” sono istituti di origine missionaria apparse in
tutta la regione indiana sotto il dominio inglese verso la metà del
XIX secolo e poi evolutisi in varie forme. Erano, e sono ancora,
rigorosamente femminili (la parola “zenana” significa “riservato
alle donne” e indicava la parte della casa inaccessibile agli
uomini estranei alla famiglia). Musserrat ha frequentato questa
scuola professionale femminile, dedicata specificamente
all’artigianato della lana, dal 1999 al 2003 quando si è diplomata,
poi nel 2004 – 2005 è diventata lei stessa insegnante per le
ragazze più giovani. Nel suo tempo libero continua a coltivare la
passione per l’artigianato: confezionare accessori per neonati con
gli scampoli di lana, abbinando colori, punti e decorazioni, è il
suo hobby. Quando era in Pakistan vendeva i suoi lavori nelle feste
della scuola: lei faceva queste cose di lana, poi era la
scuola che decideva il prezzo e con i soldi che guadagnava comprava
altra lana per sempre nuovi lavori e le piaceva molto.
Da quando
è venuta in Italia, e deve badare da sola al suo bambino e alla casa
non avendo più la tradizionale rete femminile familiare intorno a
sè, lavora all’uncinetto nei ritagli di tempo e spera di trovare di
nuovo un pubblico che apprezzi i suoi manufatti. L’anno scorso ad
esempio ha venduto le scarpine e le cuffiette in occasione della
festa di Natale del Marsupio a Castenaso, che organizzammo
insieme alla parrocchia in dicembre 2017, e il parroco stesso, molto
accogliente, con alcune attiviste della parrocchia di Castenaso,
comprarono da lei per fare poi regali di Natale ai loro nipotini. Le
piacerebbe che si spargesse la voce di questo suo sapere e che
qualche negozio o singole persone apprezzassero le sue opere e le
ordinassero qualche pezzo.
Nel frattempo Musserrat si rifornisce
regolarmente di lana al mercatino del mercoledì di Castenaso e pensa
che imparare l’italiano la possa aiutare anche per questo progetto di
piccola imprenditoria artigianale.
Musserrat e le sue scarpine hanno fatto davvero una lunga strada, in senso materiale e figurato: L’Azad Kashmir è una ragione nel nord-est del Pakistan, inerpicata sulle pendici della catena dell’Himalaya, davvero un altro mondo rispetto alla pianura a nord di Bologna!
E’ una regione agricola e vocata al turismo, verdissima e ricca di boschi, laghetti alpini e corsi d’acqua, una vera meraviglia! purtroppo è stata gravemente sconvolta da un fortissimo terremoto nel 2005 che causò oltre 70.000 morti.
Muserrat ci ha raccontato che i suoi genitori avevano una “villa” (cioè una casa colonica solo per loro) e dei giardini coltivati ad alberi da frutta. Poi ci ha detto che in Azad kashmir le persone sono molto amichevoli e tutti vivono in case autonome, hanno il loro giardino con gli alberi da frutta e il coltivano il loro orto. Quanto al clima, la temperatura è simile all’Italia ma, essendo in montagna, d’inveno nevica molto.
Io non sono mai
stata in Azad Kashmir ma so che è una regione molto varia e
complessa, ad esempio, oltre alla lingua ufficiale del Pakistan, che
è l’urdu, sono diffuse anche altre lingue come pahari, hindko, gojri
e kashmiri punjabi.
Nella foto che ci porpone la signora Musserrat
possiamo vedere la località di Banjosa, che lei ha visitato con la
sua famiglia.
Articolo e foto di Bushra Asad