Cronache dalle Periferie dell’Impero è la nuova Graphic Novel di Antonella Selva. L’opera ci racconta tre storie vere, anche se a leggerle sembrano narrazioni di fantasia. L’idea guida che ha accompagnato Antonella è stata la volontà di raccontare storie controcorrente, storie di ottimismo. Antonella racconta i suoi personaggi paragonandoli ad “erbacce”, elementi naturali che nascono in condizioni estreme a cui non si dà valore, ma che hanno la forza di disgregare muri e cemento se non vengono estirpate costantemente. Così sono le storie che racconta l’autrice, vite nate in condizioni anomale che si sono mosse controtendenza, con coraggio e determinazione, hanno sfidato i muri e il cemento che parevano più impenetrabili. Tre storie di periferia legate da una stessa determinazione nel credere che un’alternativa sia sempre possibile.
Il primo racconto è ambientato in un’isola della Scozia, destinata per le politiche governative all’abbandono perché le condizioni ambientali non la rendevano redditizia. Il protagonista della storia invece, rimasto l’unico abitante, ha lavorato per proporre un’alternativa al sistema che gli veniva imposto. Il secondo racconto è ambientato in un’altra zona marginalizzata dalla traiettoria dello sviluppo nazionale, in un paesino del Marocco che è sotto la pressione della desertificazione. I suoi abitanti non accettano la globalizzazione che l’economia impone loro, e rispondono creando, rimanendo ottimisti, sognando e realizzando idee alternative di società. Segue il terzo racconto, una storia più vicina a noi, che racconta i “folli” che a Rosarno hanno sfidato la struttura capillare di sfruttamento, un sistema che sembrava immobile e inattaccabile, ma che invece è stato scolpito da quelle persone che tra testardaggine e ottimismo, sono risultati i vincitori. A queste storie si collega il progetto bolognese, a livello locale, di Camilla, un progetto nato dai GAS per la realizzazione di un Emporio di Comunità, che si basa sulla produzione etica, un progetto che cerca di uscire dall’imposizione di un sistema di produzione basato solo sul profitto economico e che non prende in considerazione i diritti dei lavoratori, l’ambiente, e i consumatori.
Ciò che accomuna queste storie è chiaramente la determinazione nel credere che anche le situazioni che sembrano non proporre più alternative, anche nella società contemporanea dove le spinte globali sembrano diminuire lo spazio di azione delle persone dal basso, hanno sempre una via di fuga, una speranza si può sempre vedere e perseguire. Sono storie di sognatori e coraggiosi, considerati pazzi inizialmente, idealisti che non capiscono come funziona il mondo, che pensano di poter sfidare massimi sistemi, ma che poi, in realtà si mostrano essere i veri vincitori.
Il libro è stato edito da Nuova S1 nella collana Il Girovago e si può trovare nelle librerie di Bologna e online.
Recensione di Lucia Imbriaco