Da dicembre 2018 sono impegnata con l’Associazione Sopra i ponti a svolgere il servizio civile con il progetto “Nino torna a scuola 2018” promosso da Focus Casa dei Diritti Sociali che ha sede a Roma. Tra i compiti principali che prevede il progetto vi è quello di svolgere dei corsi di lingua italiana L2 per singoli o per gruppi di alunni oppure corsi di italiano rivolti ai genitori stranieri per favorire la partecipazione di mamme con figli piccoli all’interno della comunità bolognese e provincia. Cliccando qui, potrete avere maggiori informazioni riguardo il progetto del mio servizio civile. Essendo io stessa una neolaureata alla magistrale in Lingua e Cultura Italiana per stranieri presso l’Università di Bologna, questa per me rappresenta una grande opportunità sia di crescita personale che lavorativa.
Tra i vari corsi di italiani di cui mi occupo, quello che per me rappresenta una grande sfida è il corso di alfabetizzazione di donne straniere che svolgo presso il comune di Calderino, in collaborazione con l’Associazione La Conserva (nel seguente link troverete il sito dell’associazione con tutte le informazioni riguardo le loro attività principali). Come suggerisce il titolo stesso del corso, l’obiettivo principale è quello di fornire nozioni sufficienti alla comprensione e alla produzione di un breve testo scritto relativo a fatti della vita quotidiana, con lo scopo di rendere le donne più indipendenti e più partecipative alla vita della comunità. La sede del corso si trova presso l’EX Scuola Moduli, una ex scuola elementare diventato adesso un centro socio-culturale in cui si organizzano eventi di vario tipo. Per chi ne volesse saperne di più, cliccando sul seguente link troverete la loro pagina Facebook.
Il corso si svolge ogni lunedì e mercoledì dalle ore 10:00 alle ore 12:00 ed è suddiviso in due livelli: il primo livello è quello di alfabetizzazione iniziale che si svolge al piano terra, di cui ci occupiamo io e la volontaria Paola , e il corso di alfabetizzazione avanzato, di cui inizialmente si occupava la volontaria Carmen e adesso affidato completamente alla collaboratrice Sole .
Nella mia classe le attività principali riguardano il saper riconoscere visivamente e saper riprodurre su carta le lettere in maiuscolo e minuscolo attraverso delle brevi e semplici letture ed esercizi di produzione scritta, di cui si occupa principalmente Paola, il mio compito è invece quello di supportare Paola nell’insegnamento e di correggere gli errori che le allieve possono effettuare nel corso delle esercitazioni.
In generale, il corso è frequentato da donne provenienti da diversi paesi e con diversi background culturali, alcune di esse hanno frequentato le scuole nel loro paese di origine ma riscontrano enormi difficoltà nell’imparare l’italiano, altre invece sono scarsamente alfabetizzate o completamente analfabete.
La mia classe è composta principalmente da 4 donne che frequentano con costanza il corso, mentre vi sono 3 donne che non riescono a partecipare attivamente alle lezioni sia per motivi familiari che lavorativi, per un totale di 7 allieve del corso di alfabetizzazione iniziale; nel corso di alfabetizzazione avanzato vi sono in totale 10 allieve che frequentano con costanza e le attività principali riguardano esercitazioni di letture e scrittura del corsivo e fondamenti di grammatica di base della lingua italiana.
In particolare, il corso mi sta aiutando molto a comprendere come ciò che per una persona istruita può risultare semplice (come leggere un annuncio di lavoro, andare a fare la spesa al supermercato o leggere gli orari degli autobus) non è scontato che lo sia per una persona poco alfabetizzata, soprattutto se si tratta di uno/a straniero/a poco alfabetizzato anche nella sua lingua madre. È necessario avere molta pazienza e comprensione quando si segue questo tipo di target e, soprattutto, di non arrendersi alle prime difficoltà poiché i risultati delle allieve si noteranno a lungo andare.
Inoltre, sono molto contenta che ad affiancarmi in questa avventura ci sia la volontaria Paola, perché mi permette di imparare molto dalla sua grande esperienza: Paola è, infatti, una ex insegnante di scuola elementare adesso in pensione. Nel corso della sua carriera ha avuto a che fare con molti casi, da quelli più semplici a quelli più complessi, e osservare la passione che mette nello svolgere questa sua attività di volontariato mi sprona a cercare di fare del mio meglio per aiutare queste donne non solo a imparare, ma anche di non vergognarsi della loro situazione e di sentirsi a loro agio durante le lezioni.
Questo approccio, infatti, aiuta le donne ad avere maggiore fiducia in loro stesse e nelle loro capacità di apprendimento, ma soprattutto a socializzare tra di loro, creando così un buon clima all’interno della classe.
Foto e articolo di Clarissa Lo Giudice
Questo lavoro che svolgete per aiutare I cittadini stranieri ad inserirsi nel tessuto sociale e davvero importante. Chi scrive ha provato a sue spese durante la mia emigrazione in Svizzera cantone tedesco Argau. Per potere riuscire ad inserirsi,cosa non semplice in questa piccola nazione, ho dovuto frequentare una scuola serale di tedesco che era sostenuta da missionari italiani cosi o potuto lavorare e mi sono inserito perfettamente in quel tessuto sociale. Brave brave davvero.
I miei complimenti, Clarissa. Questo è un ottimo modo per portare avanti il nostro lavoro continuando a imparare.
Grazie Clarissa per questo bellissimo articolo e per la passione che metti nel tuo servizio di volontariato civile con le donne del corso di alfabetizzazione a Calderino. Grazie di cuore!
Solo una precisazione dovuta. Io non mi sono mai occupata del corso come insegnante o educatrice, ma sono una delle due volontarie dell’Associazione La Conserva di Calderino, l’altra è Cecilia, che hanno attivato questo corso aderendo ad un bando della regione Emilia Romagna e il sostegno del Comune di Monte San Pietro.
Il corso, che citi, è tenuto dall’altra insegnante volontaria in pensione, Cristina, con l’aiuto di Shamsi (Sole).
Carmen
Grazie a voi Carmen, e grazie delle tue precisazioni!
Brava Clarissa. E complimenti per la tua passione e la tua dedizione!
Leggendo questa storia ho provato un senso di commozione e uno di sollievo perché sapere che questi progetti aiutano l’inclusione e la partecipazione attiva di Donne straniere che cresceranno bambine e bambini italiani, magari con la pelle più colorata (ma che cambia?)…
Il lavoro di persone e associazioni in questo rappresenta una risorsa eccezionale della nostra comunità, occorre contaminare nuove persone per allargare sempre più l’offerta virtuosa di quanto già stiamo beneficiando, dirvi Brave è riduttivo, partirei dal Bravissime…