Con l’inizio del nuovo anno scolastico, il nostro desiderio di riprendere il corso gratuito di italiano L2 in presenza, per donne, è finalmente diventato realtà.
Dagli inizi di ottobre, abbiamo ottenuto un’aula (concessa dalla Casa del popolo – circolo Pd “I cento passi”, in Via del Battiferro 2, nel quartiere Navile) strategica per la sua posizione, perché vicina alla casa di molte alunne. Qui, due volte a settimana, ogni lunedì e giovedì dalle ore 10 alle 11.30, noi insegnanti volontarie del servizio civile ci riuniamo con una decina di signore, per gran parte di origine marocchina, motivate a imparare la lingua italiana.
Alcune di loro si sono unite perché conoscevano i nostri corsi online, altre dopo un passaparola delle amiche, altre ancora perché frequentano le Cucine Popolari, mensa gratuita ospitata nella stessa struttura, proprio dirimpetto alla nostra aula. Sono donne molto diverse tra loro, e di tutte le età. Non si possono non menzionare anche i loro bimbi e bimbe, che inizialmente “temevamo” un po’ in termini di equilibrio della classe, e che invece rallegrano le lezioni e ne sono diventati parte integrante! Man mano che le presenze aumentavano, abbiamo articolato un programma adatto a una classe multilivello e aperta a nuove iscrizioni. Il livello d’italiano di partenza era abbastanza buono (mediamente intorno a un A2), il che ha sicuramente facilitato l’uso di un approccio comunicativo, basato su moduli tematici vicini alla quotidianità. Tra questi, il più sviscerato è stato sicuramente quello sulla salute, sul sistema sanitario e sulla prevenzione, arricchito da realia (con analisi in classe di foglietti illustrativi, documenti sanitari, etc.), letture, approfondimenti, e da una lezione dell’infermiera Ingrid Negroni, da anni attiva nella medicina transculturale.
In altre occasioni, descrivendo ricette abbiamo imparato a coniugare i verbi, oltre che aumentato la conoscenza reciproca delle nostre abitudini culinarie; con i role play, invece, abbiamo messo in pratica l’uso di complesse formule di cortesia…
Insomma, cerchiamo sempre di sfruttare a pieno i benefici delle lezioni in presenza, che semplificano molto la realizzazione di queste attività e il confronto.
Un valido supporto didattico è rappresentato dai libri di testo aggiornati e vari che l’associazione Sopra i ponti APS ci ha messo a disposizione, consentendoci di scegliere e proporre ogni volta i materiali più adeguati, anziché attenerci a un testo fisso.
In classe, poi, possiamo contare su valide mediatrici linguistico-culturali: le alunne stesse, che si sono sempre mostrate interessate e partecipative, riuscendo a mantenere un clima di apprendimento cooperativo. Così, le più spigliate spiegano gli esercizi alle più restìe, con esiti interessanti, molto positivi a livello didattico, e spesso divertenti!
Per salutarci prima delle vacanze, il 22 dicembre abbiamo organizzato una festa: non abbiamo paura di definirla un grande successo, vista la quantità di tè e cibo buonissimo che abbiamo assaggiato (torte di ogni tipo, Baghrir dal profumo invitante, Msemmen, e chi più ne ha più ne metta), la buona musica che abbiamo ascoltato, e la bella compagnia…
La pausa durerà fino al 10 gennaio, data in cui torneremo in classe, sempre che i recenti sviluppi pandemici non ci tarpino le ali; intanto, per non perdere l’allenamento, proseguiremo tutte con le lezioni online (mai interrotte, e che contano sempre una buona quantità di alunne).
Oltre al corso di Bologna, ce ne sono altri due paralleli, per le signore che abitano “fuori città”: Chiara insegna italiano a Castenaso, ogni lunedì e giovedì pomeriggio, e io a Calderino di Monte S. Pietro, ogni martedì, in collaborazione con l’associazione locale La Conserva. I materiali sono gli stessi (adattati ovviamente al contesto), così come la filosofia dietro l’insegnamento!
Accanto a questi corsi di italiano, sono iniziati quelli – sempre gratuiti – di ginnastica e cucito per donne straniere, grazie alla collaborazione con “l’officina di arti e mestieri” Camere d’Aria: un ulteriore e importante contributo al “fare salute” e allo stare insieme. Speriamo che anche chi è più diffidente verso la didattica in classe voglia pian piano unirsi a queste iniziative, per arricchirci con la sua presenza.
Eleonora Battilocchi