L'”Aid al-fitr” è la festa che segue il Ramadan… e anche se non è come la festa grande*, per me è bellissima lo stesso.
La cura del corpo, e della bellezza come cura, per noi musulmani sono molto importanti, oltre il lavarsi con l’acqua.
Oltre le preghiere, il grande pranzo al quale tutta la famiglia è invitata, la preparazione del cibo particolare, noi abbiamo l’abitudine di fare regali. La festa è un’occasione per portare qualcosa anche alle famiglie povere che si conoscono. A me piace moltissimo sia farli che riceverli. Personalmente li faccio alle persone che mi piacciono. Anche scegliere e comprare i regali è bello. Scegliamo fra vestiti, pigiami da casa, veli, giocattoli o vestitini per bambini, prodotti di bellezza o per la pulizia del corpo, naturali.
Per noi donne e ragazze è importante essere sempre pulite, in ordine, con capelli composti, puliti e profumati. Anche se non usciamo da casa non è giusto essere in disordine: per il marito, ma anche se dovessero arrivare amiche o i familiari del marito. Gli ospiti, anche inaspettati, che trovano tutto pulito, anche la casa e i bambini, aumentano la dignità e il rispetto dell’uomo, ma anche lui tornando stanco dal lavoro, si rilassa e sta meglio nel vedere che la moglie ha fatto tutto per bene.
Altre feste che mi piacciono del Marocco sono quelle di compleanno, di matrimonio, per la circoncisione del bambino e comunque per la nascita dei bambini. In tali occasioni ai bambini si fanno gli auguri facendo stringere fra le loro dita delle banconote. Significa augurare benessere e serenità economica.
Per me, però, la festa più bella rimane quella del matrimonio, con l’aggiunta dei riti particolari che si pratica al mio paese e in pochi altri villaggi. Nelle grandi città no di certo, come a Casablanca ad esempio, dove le tradizioni stanno cambiando.
A Foum Zguid, il mio paese, dopo la festa del matrimonio la sposa va via per prepararsi ed andare a casa dello sposo o comunque una casa che qualche amico ha ceduto loro. Lei cambia vestito si copre con un mantello o un lungo velo lasciando scoperti soltanto gli occhi. Mentre attraversa la strada le amiche le lanciano caramelle, gomme da masticare, confetti che i bambini festosi raccolgono. Arrivata alla casa le viene aperto e sulla soglia trova per terra del sangue di pecora nel quale deve bagnare i piedi, poi si getta alle spalle spruzzi di latte che raccoglie con la mano da un recipiente che le viene offerto… infine incontra la madre del marito che le “consegna lo sposo”,
Gli sposi dimorano in quel posto dai 3 ai 7 giorni e ogni mattina i parenti della sposa portano loro da mangiare e poi vanno via.
Per me tutto questo è bellissimo!
Khadija Chamcham
Trascrizione da una lunga narrazione fatta a Lella di Marco
*festa grande = Aid al Adha, o festa del sacrificio